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CALZE COMPRESSIVE: a chi e a cosa servono?

Calze a Compressione Graduata
LE CALZE COMPRESSIVE
PREVENTIVE e TERAPEUTICHE
un sollievo per le tue gambe e per il tuo CUORE

Il miglior aiuto che si può dare alle nostre gambe, che ogni giorno devono sopportare il nostro peso rimanendo in piedi magari per molte ore, sono le calze elastiche a compressione graduata, che aiutano lo svuotamento venoso funzionando da "pompa supplementare" al cuore.

Le calze elastiche a compressione graduata risultano essere il dispositivo più efficace e completo per la terapia dell'insufficienza venosa. La compressione fisica è una metodica conservativa che, pur non producendo la guarigione dalle vene varicose, è certamente in grado di rallentarne l'aggravamento riducendo sintomi quali: senso di pesantezza, gonfiore e dolore.



Che cos'è la terapia compressiva medica?

La terapia compressiva medica consiste nell'applicare un tipo di dispositivo elastico, principalmente sugli arti, per esercitare una pressione controllata su di essi. Comprimendo gli arti o altre aree del corpo, il dispositivo di compressione medica comprime le pareti venose, migliorando così la circolazione generale e sostenendo il flusso sanguigno verso il cuore.

Inoltre, aiuta a ridurre il gonfiore e la formazione di edema nei tessuti edematosi riducendo la perdita capillare nel tessuto e supporta il drenaggio linfatico del liquido interstiziale. La compressione medica allevia notevolmente il dolore, la sensazione di gonfiore e pesantezza degli arti inferiori e a altri sintomi correlati a disturbi venosi e linfatici.

Disponibili in materiali, forme e stili diversi

La compressione medica può essere applicata con diversi gradi di pressione, forme, stili e materiali in base ai sintomi e alle esigenze del soggetto. Sono disponibili indumenti a maglia circolare e piatta (calze, collant, bracciali, guanti, etc), bendaggi e fasciature.

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Effetto sulla circolazione sanguigna

La pressione controllata esercitata dalle calze compressive medicali riduce il diametro delle vene principali, aumentando così la velocità e il volume del flusso sanguigno. Di conseguenza, la compressione medica migliora il trasporto di sangue dalle estremità verso il cuore, riduce il reflusso e il ristagno sanguigno e fornisce un migliore drenaggio del sistema venoso profondo: tutto ciò contribuisce a incrementare e quindi a migliorare la frequenza cardiaca.

Effetto sul tessuto edematoso

Sotto compressione medicale, l'equilibrio nello scambio di sangue viene migliorato riducendo la fuoriuscita di liquido dai capillari verso il tessuto interstiziale. Ne risulta una migliore riduzione dell'edema. è stato segnalato un effetto massaggiante benefico esercitato da alcuni tessuti compressivi medicali: esso porta a un ammorbidimento del tessuto indurito o fibrotico.

Inoltre, la compressione medicale ricrea condizioni benefiche per la guarigione dei disturbi infiammatori cronici (ad es. cellulite, erisipela, ulcere venose delle gambe, ecc.), attraverso livelli ridotti di citochine pro-infiammatorie e livelli più alti di citochine anti-infiammatorie. Inoltre, è stato segnalato un miglioramento della microcircolazione cutanea.

Un errore frequente è identificare la compressione con i denari

LA COMPRESSIONE NON SI MISURATA IN DENARI
Erroneamente si usa identificare la compressione delle calze preventive in "DENARI" (40, 70, 140 denari etc )
I "DENARI" sono L'unità di misura che esprime il peso di una matassa di 9.000 metri di filo (es. una matassa di 9.000 metri di filo con titolo 20 denari pesa 20 grammi). Quindi l'unità di misura "DENARI" ha poco a che fare con la compressione in quanto possiamo trovare calze con filo molto pesante senza alcuna compressione). Questo sistema è correntemente utilizzato per esprimere la pesantezza del filato che ne determina la velatezza, la finezza e la trasparenza della calza (più il filo è sottile, più bassa sarà la denaratura e più le calza sarà velata e leggera)

LA COMPRESSIONE SI MISURA IN MILLIMETRI DI MERCURIO "mmHg"
ovvero la pressione idrostatica esercitata da una colonna di mercurio alta alcuni millimetri (per esempio 18mmHg = pressione idrostatica esercitata da una colonna di mercurio alta 18 millimetri).

La ricerca tecnologica e l'innovazione hanno permesso di ottenere dei filati sempre più leggeri ed esteticamente gradevoli mantenendo inalterate la compressione e la resistenza del filato ... e come sempre la qualità fa la differenza.

MARCHIO DI QUALITA' RAL GZ
Il marchio più importante che certifica la qualità del filato, riconosciuto in tutto il mondo, è quello tedesco, il RAL GZ , stampato sulla confezione di ogni paio di calze da tutti i calzifici che hanno superato i test di qualità richiesti dalla Commissione Certificante


Trattamenti alternativi e invasivi per disturbi venosi e patologie venose

Oltre alla terapia compressiva non invasiva, esistono anche metodi invasivi per il trattamento dei disturbi venosi.

Scleroterapia

La scleroterapia è il gold standard utilizzato per il trattamento delle vene varicose e a tela di ragno. La scleroterapia è una procedura ecoguidata che prevede la cannulazione della vena e l'iniezione di uno sclerosante come liquido o schiuma (ad esempio, tetradecil solfato di sodio) o una colla (ad esempio, adesivo cianoacrilato). Lo sclerosante genera l'occlusione della parete venosa, deviando il trasporto del sangue ad altre vene più sane. La vena collassata dovrebbe riassorbirsi nel tessuto locale e sbiadire nel tempo.

Questa breve procedura ambulatoriale non richiede anestesia e i pazienti sono in grado di camminare poco dopo. Il movimento delle gambe post-procedura è importante per prevenire la formazione di coaguli di sangue. Inoltre, ai pazienti viene generalmente consigliato di indossare calze o bendaggi compressivi per u certo periodo. A seconda delle dimensioni e della posizione delle vene, possono essere necessari diversi trattamenti di scleroterapia.



flebectomia

La flebectomia è una procedura ambulatoriale minimamente invasiva utilizzata per rimuovere le vene varicose superficiali in anestesia locale. Innanzitutto, vengono praticate diverse piccole forature o incisioni nella pelle vicino alla rispettiva vena varicosa utilizzando un bisturi o un ago. Viene quindi inserito un uncino per flebectomia per rimuovere la vena varicosa attraverso la piccola incisione.

La durata di questa procedura è relativamente breve – da 30 minuti a un'ora. I pazienti sono in grado di svolgere attività quotidiane subito dopo la flebectomia, ma si consiglia di astenersi dall'esercizio aerobico e di indossare indumenti compressivi per almeno due settimane.

Ablazione endotermica mediante laser o radiofrequenza

L'ablazione endotermica mediante laser e l'ablazione endotermica mediante radiofrequenza sono tecniche endovascolari che utilizzano una fonte di energia (onde laser o radio) per generare energia termica al fine di danneggiare e contrarre la parete venosa, chiudendo così la rispettiva vena varicosa.

L'afflusso di sangue viene reindirizzato a vene più sane e la vena sigillata viene infine riassorbita dal tessuto locale. Entrambi i metodi sono meno invasivi della chirurgia convenzionale e durano da 30 minuti a un'ora circa. I pazienti sono in grado di camminare subito dopo il trattamento, con dolore ridotto, recupero più rapido e risultati estetici simili a quelli ottenuti con la chirurgia tradizionale.



Stripping venoso

Lo stripping venoso è una procedura chirurgica eseguita in anestesia generale o locale per rimuovere una vena profonda affetta da reflusso. Innanzitutto, vengono eseguite incisioni molto piccole (di solito nell'inguine e nella coscia mediale), quindi viene inserito un filo di plastica sottile e flessibile nella vena attraverso l'incisione superiore e guidato attraverso la vena verso l'altra incisione più in basso lungo la gamba. La vena viene attaccata al filo e quindi tirata, o “estratta” dal corpo.

Infine, le incisioni vengono cucine e vengono applicate le medicazioni a pressione. In alcuni casi è necessario il ricovero in ospedale per una notte. Si consiglia di indossare indumenti o bendaggi compressivi per un certo periodo dopo la procedura. La fase di recupero richiede in genere da due a quattro settimane durante le quali si consiglia ai pazienti di evitare un intenso esercizio fisico.



Cosa sono i livelli di compressione e quale è maggiormente adatto per quale circostanza?

In linea di massima, maggiore è il livello di compressione o la forza alla compressione, più strette saranno le calze a compressione graduata. La pressione è indicata in millimetri di mercurio (mmHg). Si tratta della stessa scala utilizzata per la misurazione della pressione arteriosa.

Le calze a compressione graduata maggiormente efficaci sono graduate «in base al grado di compressione», a differenza di quelle «uniformi». Le calze a compressione graduata sono più strette alla caviglia rispetto alla parte superiore della gamba. La graduazione aiuta a pompare il sangue in direzione del cuore, favorendo in tal modo la circolazione.

Le calze a compressione graduata con livelli di compressione relativamente bassi come le calze contenitive sono acquistabili senza prescrizione in farmacia e nei negozi di articoli sanitari.

Questi articoli acquistabili senza prescrizione sono di solito disponibili in livelli di compressione di 15–20 mmHg.

Le calze a compressione graduata con livelli di compressione superiori sono prescritte dal medico. La prescrizione indica la resistenza specifica necessaria per il paziente. Per legge non è richiesta alcuna prescrizione, ma la maggior parte delle farmacie non vende indumenti contenitivi ad alto livello di compressione senza una prescrizione.

Per «livello di compressione superiore» si intende una graduazione compresa tra 20–30 mmHg e 30–40 mmHg. Nonostante le calze con questa graduazione siano generalmente sicure da indossare, per alcune persone sussiste il rischio che possano incorrere in lesioni a causa delle controindicazioni. Per questo si consiglia sempre di consultare un medico. Esistono livelli di compressione ancora più elevati, ma per questi è necessaria una consulenza medica.

Un operatore sanitario esperto dovrà prendere le misure per garantire che il paziente riceva calze della giusta compressione e misura. Laddove il medico non riuscisse a consigliarvi, vi indicherà qualcuno che sia in grado di farlo.

I livelli di compressione

Per quali problemi medici si utilizzano i vari livelli di compressione? Di seguito un'indicazione approssimativa. Si tratta di linee guida generali. La gravità di un problema aiuta a stabilire la classe necessaria.

Come già menzionato, è necessario consultare il medico per capire quale livello di compressione sia il più adatto.

Livello di compressione 1

18–21 mmHg

  • Gambe lievemente doloranti, pesanti e stanche
  • Sostegno e comfort quando si rimane a lungo in piedi o seduti
  • Sostegno per lo stato di salute generale e il livello di energia
  • Per una migliore circolazione, in particolare nelle gambe
  • Ulteriore sostegno durante le giornate più attive, durante le quali ci si stanca molto o quando si intraprende un viaggio
  • Durante la gravidanza, questi prodotti possono aiutare a prevenire l'insorgenza di vene varicose e teleangectasie

Livello di compressione 2

23–32 mmHg

livello di compressione generalmente prescritto dal medico

  • In caso di vene varicose con lieve tendenza all'edema
  • In caso di vene varicose in gravidanza
  • Dopo un trattamento per le vene varicose con interventi chirurgici come scleroterapia e flebectomia
  • Nel trattamento dell'ipotensione ortostatica/posturale, una forma di ipotensione arteriosa
  • In caso di trombosi venosa profonda
  • In caso di sindrome post-trombotica
  • Per ulcere della gamba guarite

Livello di compressione 3

34–46 mmHg

  • In caso di edemi venosi e linfedemi di grado moderato
  • In caso di lipedemi
  • Si utilizzano a seguito di fratture ossee e interventi ortopedici
  • Si utilizzano per il trattamento di alterazioni cutanee con ulcere guarite

Livello di compressione 4

min. 49 mmHg

  • In caso di linfedemi gravi
  • In caso di sindrome post-trombotica pronunciata

Quando è opportuno prendere in considerazione l'utilizzo di calze a compressione graduata o chiedere consiglio a un medico?

  • Gravidanza
  • Gambe con gonfiore cronico, doloranti o stanche
  • Scarsa irrorazione sanguigna nelle gambe
  • Vene varicose o ulcere alle gambe
  • Rischio noto di coaguli, in particolare alle gambe
  • Trombosi venosa profonda nell' anamnesi/storia familiare
  • Lunghi periodi di allettamento, ad esempio a seguito di un intervento
  • Prevenzione: è auspicabile indossare calze a compressione graduata per risolvere piccoli problemi prima che diventino gravi.

Quando si deve usare cautela nell'uso delle calze a compressione graduata?

  • Insufficienza arteriosa, claudicatio intermittens, ischemia
  • Insufficienza cardiaca congestizia (ICC) non controllata
  • Dermatite acuta, dermatite essudativa, sepsi cutanea
  • Segni di infezione alle gambe

Probabilmente esistono altre patologie. Assicurarsi che il medico sia a conoscenza della vostra anamnesi prima di prescrivere delle calze a compressione graduata.

Qual è la differenza tra calze compressive e calze contenitive?

Il termine “calze contenitive” è molto diffuso e spesso utilizzato anche per gli indumenti compressivi medicali. Tuttavia, i principi dei due tipi di calze sono diversi.

Le calze contenitive esercitano una resistenza passiva al gonfiore, mentre le calze compressive esercitano una pressione attiva sulle vene della gamba. Ciò impedisce loro di dilatarsi e facilita il ritorno venoso.

Gli indumenti compressivi medicali sono prodotti in base a rigorose specifiche mediche e tecniche per garantire un'adeguata pressione alla caviglia e una compressione graduata lungo la gamba.

Basta con i pregiudizi sugli indumenti compressivi

Le calze compressive sono per le nonne

Per molti, le calze a compressione medicale evocano irrimediabilmente l'immagine delle «calze per vene varicose» che indossavano le nonne. I progressi tecnologici, invece, hanno portato a una vera rivoluzione estetica. Oggi si fa quasi fatica a ricordarsi che queste calze hanno uno scopo medico. Sebbene efficaci come non mai, ora sono molto più al passo con i modelli contemporanei. Le moderne calze a compressione medicale sono anche comode, il che è fondamentale per la riuscita del trattamento.

Gli indumenti compressivi sono troppo caldi

Il caldo fa peggiorare i disturbi venosi. Molti pazienti smettono di indossare le calze compressive proprio quando ne avrebbero più bisogno. Migliorando la circolazione, le calze a compressione medicale offrono un grande sollievo e un'immediata sensazione di leggerezza.

Infilare gli indumenti compressivi è un incubo

Le parole chiave sono due: metodo e materiale.

  • Metodo: le calze a compressione medicale non devono essere indossate come le normali calze perché sono realizzate in modo diverso rispetto agli articoli tradizionali. Sono progettate per essere più strette alla caviglia e per ridurre la compressione salendo lungo la gamba, così da favorire il flusso sanguigno verso l'alto. Per avere ulteriore aiuto, esistono appositi ausili ((link a “guida su come indossare indumenti medicali”, per un'applicazione e rimozione semplice delle calze.
  • Materiale: grazie a conoscenze all'avanguardia nella scienza medica, nella scienza dei materiali e nelle tecnologie di produzione, le calze a compressione medicale sono realizzate con materiali flessibili e particolarmente elastici, che le rendono più facili da indossare.

Gli indumenti compressivi sono troppo stretti

Tutti i produttori di indumenti compressivi ora possono fornire prodotti che offrono una vestibilità confortevole e la forza compressiva raccomandata dal medico. Per essere efficace, la calzetteria compressiva medicale deve essere adatta alla 'forma del corpo e ai bisogni della singola persona. Pertanto, è fondamentale consultare un professionista sanitario per essere sicuri di scegliere la taglia e il livello di compressione corretti.

7 miti sfatati sugli indumenti compressivi

Se non hai mai indossato calze o collant compressivi, probabilmente hai qualche idea sbagliata su questi prodotti e sul loro uso. C'è molta disinformazione in merito. è tempo di sfatare alcuni vecchi miti.

Mito n. 1: le calze compressive sono solo per le persone con problemi di salute.

è vero che le calze compressive aiutano a prevenire le vene a tela di ragno e le vene varicose e curano l'edema, tra gli altri disturbi venosi cronici. E sono un articolo prescrivibile a soggetti con determinate condizioni mediche come diabete, flebite e ulcere venose delle gambe.

Ma le calze compressive si possono anche indossare normalmente ogni giorno. Hanno lo scopo di favorire una sana circolazione nelle persone impegnate in qualsiasi tipo di lavoro o svago. La compressione può fare bene a chiunque abbia un lavoro che richiede di stare seduti o in piedi per periodi di tempo prolungati, ai viaggiatori costretti sul sedile di un auto o di un aereo per più di poche ore e agli atleti i cui sport prevedono la corsa.

Alcuni credono che le calze compressive possano di fatto bloccare la circolazione e le ritengono quindi pericolose, ma le calze compressive della giusta misura non bloccano la circolazione.

VERO: le calze compressive fanno bene a tutti.

Mito n. 2: le calze compressive sono brutte.

Oggi, esistono calze e collant compressivi per uno stile elegante e casual, in una varietà di fibre come cotone, lana, spandex e nylon. Hanno colori vivaci, motivi e stampe. Sono disponibili in tre lunghezze: gambaletto, autoreggente e collant. Si può scegliere tra velato e opaco. I modelli disponibili sono talmente belli ed eleganti che esteticamente niente fa pensare al loro effetto medico. Ma durante la giornata i benefici si sentono eccome.

Grazie ai progressi nella ricerca e nel design, oggi le calze compressive offrono di più in termini di prestazioni. è possibile acquistare calze traspiranti che assorbono l'umidità, hanno proprietà antibatteriche, riducono gli odori e hanno cuciture piatte che non danno irritazioni.

VERO: le calze compressive sono belle.

Mito n. 3: le calze compressive sono difficili da mettere e togliere.

Oggi, nuove tecnologie e materiali rendono le calze compressive più comode e funzionali. Tuttavia, ci sono alcune tecniche standard grazie alle quali è più facile infilarle e toglierle.

Ad esempio, non vanno mai arrotolate. Bisogna invece prendere il tallone e girare la calza a rovescio. Quindi si fa scivolare la calza fino a metà del piede. Tenendo entrambi i lati della fascia superiore, si tira la calza sul tallone e sul polpaccio. Si sistema quindi il tallone e si lisciano le grinze. Il bordo dovrebbe trovarsi a due dita dalla piega del ginocchio.

Inoltre, vi sono diversi accessori come infilacalze, guanti di gomma speciali e colle roll-on facili da usare.

VERO: con le tecniche appropriate è più facile infilare e sfilare le calze compressive.

Mito n. 4: le calze compressive sono costose.

Poiché le calze compressive sono considerate un prodotto medico destinato a soddisfare un'esigenza medica, devono anche soddisfare gli standard di prestazione. Dalla conformità a tali standard dipendono i materiali utilizzati, la finitura del tessuto, la tecnica utilizzata nella tessitura e il livello di compressione: tutto ciò contribuisce al costo. Anche durabilità, facilità di manutenzione e garanzia di qualità sono caratteristiche di un marchio premium.

Tutti produttori leader offre diverse linee di calze compressive premium a vari prezzi, pertanto si possono trovare anche prodotti economici.

VERO: esiste una vasta gamma di calze compressive di qualità a prezzi abbordabili.

Mito n. 5: le calze compressive non vanno indossate d'estate.

Non esiste una stagione no per le gambe sane. Quando fa caldo o caldissimo, il rischio di indebolire o danneggiare le vene delle gambe è più alto, quindi pensare che le calze compressive siano troppo calde per l'estate potrebbe essere un pericolo. Inoltre, si possono scegliere calze compressive velate e traspiranti che sulle gambe risultano più fresche e più comode.

VERO: le calze compressive giuste sono comode quando fa caldo.

Mito n. 6: le calze compressive sono utili per perdere peso.

Alcuni pensano che le calze compressive aiutino a perdere peso o a eliminare la cellulite. Chi ha mai sentito parlare di "calze dimagranti giapponesi"? Non è che una ripetizione della vana promessa che calze e collant compressivi, o indumenti compressivi di qualsiasi tipo, aiutano a perdere peso. Sfortunatamente, la compressione non sostituisce la dieta e l'esercizio fisico. Nessun indumento aiuta a perdere i chili di troppo.

VERO: le calze compressive non' aiutano a perdere peso.

Mito n. 7: le calze compressive possono curare le lesioni.

Le calze compressive hanno lo scopo di prevenire o rallentare la progressione dei disturbi venosi. Aiutano ad aumentare la circolazione e a prevenire la formazione di coaguli di sangue nella parte bassa delle gambe. Se è vero che forniscono un supporto terapeutico, non possono tuttavia curare le lesioni alle gambe.

VERO: le calze compressive non' curano le lesioni.

Come viene descritta la Classe di Compressione nelle confezioni dei vari fabbricanti?

Sulla confezione e sull'etichetta interna ad ogni calza, viene apposto un suffisso prima dell'unità di compressione che cambia a seconda del Paese dove risiede il fabbricante delle calze compressive:

ad esempio sulle confezioni dei fabbricanti italiani si può trovare il suffisso "Clc" (Classe di Compressione) seguito dalla compressione in millimetri di mercurio che quel determinato indumento esercita (es: CLC1 - 18/21mmHg), sulle confezioni dei fabbricanti di lingua inglese si trova il suffisso "CCL" (Compression Class) seguito dalla compressione in millimetri di mercurio che quel determinato indumento esercita (es: CCL1 - 18/21mmHg) e sulle confezioni dei fabbricanti di tedesca si trova il suffisso "KL" (Kompressionsstrumpfhose) seguito dalla compressione in millimetri di mercurio che quel determinato indumento esercita (es: KL1 - 18/21mmHg).

N.B.: le CALZE TERAPEUTICHE ovvero in Classe di Compressione 1, 2,3 e 4, devono sempre essere prescritte dal Medico che indicherà il tipo di calze necessarie (gambaletti, autoreggenti, collant o monocollant) e la Classe di Compressione necessaria al paziente (kL1, kL 2, kL 3 eccetera ...)

LE CALZE PREVENTIVE, dette anche RIPOSANTI non necessitano di Prescrizione Medica.
Per avvertire un significativo effetto è consigliabile utilizzare calze con compressione di almeno 14mmHg

MODELLI e MISURE delle Calze Compressive

Per identificare il modello con le misure della lunghezza della calza si avranno così le seguenti abbreviazioni:

AD Gambaletti, AF Mezza coscia, AG Autoreggenti, AGT Monocollant, AT Collant, ATM Collant Maman, ATU Collant uomo (con apertura igienica)




Le calze elastiche sono molto utili nella prevenzione della malattia varicosa, l'uso regolare di una calza elastica terapeutica riduce del 60 % il rischio di sviluppare vene varicose delle gambe nei soggetti a rischio e presentano un'azione terapeutica paragonabile a quella dei farmaci flebologici.

L'azione terapeutica della calza elastica è sfruttata anche nei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico per le varici o nei pazienti sottoposti a scleroterapia.

La compressione elastica può quindi considerarsi la soluzione più indicata nei primi stadi della malattia, è un toccasana per le donne in gravidanza e nei pazienti per i quali la terapia chirurgica o la scleroterapia sono controindicate.


COMPRESSIONE NELLA GRAVIDANZA


Il collant a compressione graduata 15/18mmHg o 18/21mmHg, aiuta le future mamme ad affrontare gli effetti ormonali della gravidanza ed il rischio aumentato di insorgenza di vene varicose.

Perché è bene usare un collant a compressione graduata durante la gravidanza?

  • perché la gravidanza favorisce i problemi venosi al livello delle gambe

  • perché gli ormoni della gravidanza provocano la diminuzione del tono vascolare, di conseguenza il sangue fa più fatica a risalire al cuore - dobbiamo intervenire con la contro-pressione graduale esercitata dalle calze compressive

  • perché l'aumento di peso della futura mamma e la pressione del feto sulle vene del bacino provocano un aumento di pressione nelle gambe con conseguente gonfiore delle vene, superficiali e profonde, e presenza di capillari in evidenza

La compressione graduata migliora gli scambi intercellulari e combatte l'accumulo di adipe nel tessuto sottocutaneo per un'efficace prevenzione anticellulite su glutei e cosce.

FAI IL TEST SULLA SALUTE DELLE TUE VENE

Esistono calze per coloro che devono fare una prevenzione e calze destinate a curare i vari gradi dell'insufficienza venosa. E' quindi possibile avere una calza per ogni gamba, malata o meno purché risponda ai requisiti necessari di qualità, garanzia nella compressione (che deve essere dichiarata dal fabbricante in mmHg : millimetri di mercurio) e degressività della compressione stessa dalla caviglia verso la coscia.

1) Calze preventive o riposanti tra le quali fanno categoria a parte le Calze antitrombo che, a differenza della altre, si possono e si dovrebbero portare anche durante il riposo a letto.

2) Calze terapeutiche

Le calze elastiche possono essere classificate come preventive (o da riposo) e terapeutiche. In comune hanno la degressività della compressione ovvero, il punto di massima compressione è la caviglia e man mano che si sale la compressione diminuisce.

Le calze preventive vantano caratteristiche estetiche ( es.: leggerezza, trasparenza, gamma dei colori ecc.) superiori alle calze terapeutiche, esercitano una forza di compressione alla caviglia che, per le caratteristiche costruttive e di utilizzo, dovrebbe essere inferiore ai 20 mmHg alla caviglia e un valore a livello della coscia pari al 40% circa di quello rilevato alla caviglia.
Le calze preventive sono indicate, in assenza di una patologia conclamata, per prevenire lo sviluppo di problemi circolatori in soggetti con uno o più fattori di rischio quali familiarità, lavori che prevedono una posizione in piedi o seduti per molte ore, uso di contraccettivi orali, stitichezza.

Le calze terapeutiche sono veri e propri dispositivi medici, devono essere prescritte dallo specialista e vendute presso punti vendita autorizzati. Pensate che in molti stati europei (Germania, Francia, Svizzera etc.) questo strumento terapeutico viene rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale e deve seguire e rispettare norme e requisiti di legge precisi; esse inoltre, vengono testate da appositi Istituti Autonomi che ne verificano la qualità e la corretta degressività della compressione.
In Italia tali normative non sono presenti; è bene comunque acquistare una calza terapeutica con una certificazione di qualità che non sia il solo marchio CE.

I migliori specialisti in patologie vascolari riconoscono l'importanza dei controlli sui filati e sulla compressione dichiarata in quanto consapevoli di indicare un dispositivo terapeutico e non un banale prodotto tessile.

Le calze terapeutiche sono dei veri e propri DISPOSITIVI MEDICI e, se prescritte dal medico, sono detraibili per effetto del dir. 93/42 CEE

2) La terapia corretta

Sia per le calze preventive, ma in particolare per quelle terapeutiche, la taglia giusta è fondarmentale, ad es. per le terapeutiche (che sono quasi calze su misura) è fondamentale una corretta presa delle seguenti misure:

PER I GAMBALETTI servono:

1) circonferenza della caviglia appena sopra il malleolo (cB),
2) circonferenza polpaccio 5 dita sotto al ginocchio (cD),
3) lunghezza della gamba dal tallone a dietro il ginocchio (AD)

PER LE CALZE AUTOREGGENTI servono:

1) circonferenza della caviglia appena sopra il malleolo (cB),
2) circonferenza polpaccio 5 dita sotto al ginocchio (cD),
3) circonferenza della coscia 5 cm sotto l'inguine (cG),
4) lunghezza della gamba dal tallone a 5 cm sotto i glutei ( AG),

PER I COLLANT e i MONOCOLLANT servono:

1) circonferenza della caviglia appena sopra il malleolo (cB);
2) circonferenza polpaccio 5 dita sotto al ginocchio (cD);
3) circonferenza coscia 5 cm sotto l'inguine (cG);
4) circonferenza vita (cT);
5) lunghezza della gamba dal tallone a 5 cm sotto i glutei (AG);
6) lunghezza della gamba dal tallone alla vita (AT)



in oltre è essenziale la precisione nella scelta della classe di compressione, indicata in mmHg (millimetri di mercurio), più adatta alla gravità della patologia, misura che nel caso di calza terapeutica deve necessariamente essere indicata o prescritta dal Medico Specialista.
I^ Classe di compressione 18/21 mmHg,
II^ Classe di compressione 23/32 mmHg
III^ Classe di compressione 36/46 mmHg
IV^ Classe di compressione oltre 50 mmHg

In taluni casi, soprattutto se la compressione deve superare i 50 mmHg, o quando ci sono lesioni che potrebbero degenerare infilando la calza, al suo posto viene prescritta la benda elastocompressiva, che ha la stessa funzione delle calze ma evita sfregamenti; per lo stesso motivo spesso vengono prescritte le sottocalze antibatteriche agli ioni d'argento le quali, oltre ad evitare la proliferazione di batteri, aiutano lo scivolamento delle calze.


Le calze elastiche vanno indossate preferibilmente prima di alzarsi dal letto o comunque su gambe che non presentino gonfiori, poiché l'azione terapeutica è quella di favorire il ritorno venoso, eliminare i sintomi quali la pesantezza e mantenere gli arti inferiori privi di edema. Esse esercitano anche un'azione preventiva per la comparsa delle complicazioni dell'insufficienza venosa (flebiti superficiali, trombosi venose, ulcere) ma non sono in grado di curare tali complicazioni nelle fasi acute.

Il tutore elastico terapeutico non va comunque mai usato senza la prescrizione del medico.
Per ottenere i risultati migliori la terapia compressive deve essere associata alla mobilizzazione: più ci si muove e si cammina più la terapia compressiva ha effetto.

E consigliabile indossare dei guanti in lattice prima di infilare le calze, poiché in questo modo non si rischia di rovinare il tessuto e si fa meno fatica ad indossarle.
Se la calza è a punta aperta, si deve infilare prima di tutto il calzare sul piede per favorirne lo scivolamento verso l'alto; il calzare è in dotazione alla calza stessa e deve essere rimosso una volta indossato il tutore. Le gambe dovranno essere asciutte; è consentito eventualmente l'utilizzo di un poco di borotalco per rendere la superficie cutanea più liscia e favorire lo scorrimento della calza.

Si possono utilizzare due sistemi per indossare le calze compressive:
a) si infila una mano nella calza per andare ad afferrare il tallone, così è possibile rovesciare la calza fino al tallone stesso; si inserisce il piede e poi si svolge la calza verso l'alto;

b) si fa scorrere piano piano la calza portandola verso l'alto un po' per volta, accompagnando il tessuto senza tirare troppo. Si farà attenzione a distribuirla in modo uniforme, evitando zone dove più fibre si sovrappongono (creando iperpressioni) o zone dove le maglie sono troppo stirate.
Il modello a gambaletto non deve essere tirato troppo in alto a coprire una parte del ginocchio, o addirittura rovesciarne l'orlo verso il basso, perché così si possono creare costrizioni dolorose e dannose per il ritorno venoso.

Si trovano anche dei dispositivi che aiutano ad infilare le calze compressive, ad esempio quello che potete vedere cliccando sul seguente link INFILACALZE

La calza si toglierà alla sera oppure prima del riposo, poiché di solito non è tollerata a letto, afferrandola in alto e spingendola verso il basso, rovesciandola poi con delicatezza.

Le prime volte, dopo aver messo la calza, si potrà avvertire la sensazione di gambe molto costrette, ma basterà avere un po' di pazienza e presto ci si sentirà a proprio agio; anzi, di solito chi soffre di insufficienza venosa agli arti inferiori non potrà più fare a meno della calza una volta abituato a portarla.

E' sempre indicato rivolgersi al proprio medico quando ci si renda conto che il tutore elastico non riesce più a controllare i sintomi dell'insufficienza venosa (ad es. il gonfiore), oppure quando inizia a calare lungo l'arto o provoca fastidiose costrizioni.

4) Come farle durare più a lungo
Una corretta manutenzione esalta le qualità terapeutiche delle calze e ne prolunga la vita, in questo modo una calza indossata quotidianamente può durare 4/6 mesi a seconda anche della qualità dei filati utilizzati.

I consigli da seguire sono:
a) Lavare spesso la calza (lavaggi frequenti non danneggiano il tessuto) usando acqua tiepida e sapone neutro.
b) Non usare la lavatrice.
c) Non usare solventi o candeggianti.
d) Dopo il lavaggio sciacquare abbondantemente con acqua tiepida
e) Non strizzare o asciugare per esposizione diretta al sole, sui radiatori o vicino a fonti di calore.
f) La calza deve asciugare distesa su un piano, possibilmente tra due panni asciutti.

ln caso di danni al tessuto della calza, come smagliature o recisioni della maglia, essa deve essere sostituita.

Naturalmente l'uso alternato di due paia di calze vi consentirà di continuare la terapia senza soste.

Nel caso di calze autoreggenti con la fascia in silicone, può accadere che ci sia uno scivolamento della calza, è possibile aumentare l'aderenza del silicone utilizzando dei prodotti specifici come ad esempio il seguente adesivo in roll-on

N.B.: LE CALZE COMPRESSIVE, IN QUANTO RICONOSCIUTE ANCHE IN ITALIA QUALE "DISPOSITIVO MEDICO", SE PRESCRITTE DAL MEDICO, GODONO DELLA DETRAIBILITA' FISCALE.

Così come per la detrazione dei farmaci, per poter detrarre fiscalmente i dispositivi medici è necessario allegare alla prescrizione medica la fattura o lo scontrino con codice fiscale della persona a cui è intestata la prescrizione, corredata della parte di confezione dove appare la marchiatura "CE" ad identificare che si tratti del dispositivo medico prescritto e della sua certificazione di qualità e conformità.



Stefano

14/07/2012

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